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    Quod erat optandum maxime, iudices, et quod unum ad invidiam vestri ordinis infamiamque iudiciorum sedandam maxime pertinebat, id non humano consilio, sed prope divinitus datum atque oblatum vobis summo rei publicae tempore videtur. Inveteravit enim iam opinio perniciosa rei publicae, vobisque periculosa, quae non modo apud populum Romanum, sed etiam apud exteras nationes, omnium sermone percrebruit: his iudiciis quae nunc sunt, pecuniosum hominem, quamvis sit nocens, neminem posse damnari. Nunc, in ipso discrimine ordinis iudiciorumque vestrorum, cum sint parati qui contionibus et legibus hanc invidiam senatus inflammare conentur, [reus] in iudicium adductus est [C. Verres], homo vita atque factis omnium iam opinione damnatus, pecuniae magnitudine sua spe et praedicatione absolutus. Huic ego causae, iudices, cum summa voluntate et expectatione populi Romani, actor accessi, non ut augerem invidiam ordinis, sed ut infamiae communi succurrerem. Adduxi enim hominem in quo reconciliare existimationem iudiciorum amissam, redire in gratiam cum populo Romano, satis facere exteris nationibus, possetis; depeculatorem aerari, vexatorem Asiae atque Pamphyliae, praedonem iuris urbani, labem atque perniciem provinciae Siciliae. De quo si vos vere ac religiose iudicaveritis, auctoritas ea, quae in vobis remanere debet, haerebit; sin istius ingentes divitiae iudiciorum religionem veritatemque perfregerint, ego hoc tam adsequar, ut iudicium potius rei publicae, quam aut reus iudicibus, aut accusator reo, defuisse videatur.


    L’occasione più fortemente desiderata, o giudici, la sola veramente adatta a sedare l’ antipatia verso la vostra classe e il discredito per l’istituto giudiziario, vi è data in un momento critico per lo Stato, non da consiglio umano, ma quasi dal volere divino. Da lungo tempo ormai s’è diffusa, non solo tra noi, ma anche fra gli altri popoli, l’opinione, esiziale per la repubblica e per voi rischiosa che, con l’attuale sistema giudiziario, un uomo ricco può, per quanto colpevole, sottrarsi alla giustizia. Ora appunto, in un momento così delicato per la vostra classe e per il potere giudiziario, mentre v’è gente pronta a tentare, con pubblici dibattimenti e proposte di legge, di suscitare quest’odio contro il senato, si presenta dinanzi a voi come imputato Gaio Verre, uomo già condannato dalla pubblica opinione per la sua vita di misfatti, ma che, stando alle sue speranze e affermazioni, è stato, grazie ai suoi ingenti mezzi finanziari, già assolto. Io ho abbracciato questa causa, o giudici, col pieno assenso e la viva aspettazione del popolo romano, non per accrescere l’ostilità verso il vostro ordine, ma per porre un argine al generale discredito. Ho portato dinanzi a voi un uomo, che vi offre la possibilità di ridare alla giustizia la perduta stima, di riconciliarvi col popolo romano, di dare soddisfazione ai popoli stranieri; un uomo che è stato il grassatore del pubblico erario, l’oppressore dell’Asia Minore e della Panfilia, predone della giustizia da lui amministrata come pretore urbano, peste e rovina della provincia siciliana. Se voi lo giudicherete con rigore e secondo coscienza, resterà saldo quel prestigio che è vostro compito preservare; se invece le sue ingenti ricchezze riusciranno a spuntarla sul rispetto della legge e sulla verità, raggiungerò almeno lo scopo di provare che ai giudici non è mancato un accusato, né a questo un accusatore, ma è mancato piuttosto alla repubblica il suo tribunale.
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    IL RITORNO DEL PURIFICATORE BLU STAR KATCHINA, ultime notizie. IL RITORNO DEL PURIFICATORE BLU STAR KATCHINA, ultime notizie. IL RITORNO DEL PURIFICATORE BLU STAR KATCHINA, ultime notizie. IL RITORNO DEL PURIFICATORE BLU STAR KATCHINA, ultime notizie.



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    Il "Purificatore Rosso Katchina", porterà il Giorno della Purificazione e in questo giorno la Terra, le sue

    creature e tutta la vita come la conosciamo cambierà per sempre.

    Ci saranno "messaggeri" che precederanno questa venuta del Purificatore.

    Loro lasceranno messaggi a quelli che sulla Terra ricordano le vecchie vie.


    LA PROFEZIA DELL'ULTIMO PIANTO

    La Profezia "ULTIMO PIANTO" (Native American Prophecies & Tales of the End Times, del Dr. Robert Ghost Wolf © 1994-2004) apparsa in numerosi articoli sul web e su riviste in tutto il mondo.

    "La storia di Blu Kachina è una storia molto vecchia, molto vecchia. Sapevo della storia di Blu Kachina da quando ero molto giovane. Mi è stata raccontata dai nonni che ora hanno tra gli 80 e i 108 anni di età. Anche Frank Waters ha scritto di Saquasohuh, Stella Blu Kachina ne Il Libro degli Hopi, la storia viene dal Nonno Dan, Anziano Hopi."

    "Mi è stato raccontato che per prima sarebbe stata vista Blu Kachina nelle danze, e l'avrebbero saputo anche i bambini nella piazza durante il ballo notturno. Questo evento ci avrebbe detto che i tempi finali sono molto vicini. Quindi la Stella Blu Kachina sarebbe apparsa fisicamente nei nostri cieli e avrebbe significato che siamo nei tempi finali."

    "Nei giorni Finali guarderemo su nei nostri cieli e vedremo il ritorno dei due fratelli che hanno aiutato a creare questo mondo nel tempo della nascita. Poganghoya è il guardiano del nostro Polo Nord e suo Fratello Palongawhoya è il guardiano del Polo Sud. Nei giorni Finali la Stella Blu Kachina verrà coi suoi nipoti e faranno tornare la Terra alla sua rotazione naturale che è antioraria."

    "Questo fatto è evidente in molti glifi che parlano dello Zodiaco, e nelle piramidi Egizie e Maya. La rotazione della Terra è stata manipolata da esseri delle Stelle non così benevoli. Le gemelle verranno viste nei nostri cieli dell'Ovest. Loro verranno e visiteranno per vedere chi ancora ricorda gli insegnamenti originali volando nei loro Patuwvotas, o scudi volanti. Loro porteranno molto delle loro famiglie delle stelle nei giorni finali."

    "Il ritorno di Stella Blu Katchina conosciuta anche come Nan ga sohu sarà la sveglia che ci dirà del nuovo giorno e nuovo modo di vivere, un nuovo mondo che sta arrivando. Questo è il momento in cui i cambiamenti inizieranno. Loro inizieranno come fuochi che bruciano dentro di noi, e bruceremo tra desideri e conflitti se non ricordiamo gli insegnamenti originali, e ritorniamo al pacifico modo di vita."

    "Non molto dopo le gemelle arriverà il Purificatore Rosso Katchina, che porterà il Giorno della Purificazione. In questo giorno la Terra, le sue creature e tutta la vita come la conosciamo cambierà per sempre. Ci saranno messaggeri che precederanno questa venuta del Purificatore. Loro lasceranno messaggi a quelli che sulla Terra ricordano le vecchie vie."

    "I messaggi saranno trovati nella pietra vivente, nei sacri campi di grano, e persino nelle acque. (sono stati trovati Crop Circles nel ghiaccio) Dal Purificatore verra' rilasciata una grande Luce Rossa. Tutte le cose cambieranno nel loro modo di essere. A ogni cosa vivente sarà data la possibilità di cambiare dalla piu' grande alla piu' piccola."


    IL NUOVO MONDO
    "Quelli che tornano alle vie che ci sono state date negli insegnamenti originali, e vivono una via naturale di vita non saranno toccati dalla venuta del Purificatore. Sopravvivranno e costruiranno il nuovo mondo. Solo negli insegnamenti antichi ci sarà la possibilità di capire dove trovare il messaggio."

    "E' importante capire che questi messaggi verranno trovati su ogni cosa vivente, persino nei nostri corpi, persino in una goccia del nostro sangue. Tutte le forme di vita riceveranno i messaggi dalle gemelle... quelli che volano, le piante, persino il coniglio. L'apparizione delle gemelle fa iniziare un periodo di sette anni che sarà la nostra opportunità finale di cambiare le nostre vie. Tutto cio' di cui facciamo esperienza è materia di nostra scelta."

    "A molti sembrerà di aver perso la propria anima in questi giorni finali. Così intensa sarà la natura dei cambiamenti che coloro che sono deboli spiritualmente diverranno pazzi, non siamo nulla senza spirito. Loro spariranno, sono solo vascelli vuoti inutili.


    La vita sarà così brutta nelle città che molti sceglieranno di lasciare questo piano. Alcuni in interi gruppi."

    "Solo coloro che ritornano ai valori delle antiche vie saranno capaci di trovare la pace della mente. Nella Terra troveremo sollievo dalla pazzia che ci sarà attorno a noi. Saranno tempi molto duri per la donna con figlio, molti dei bambini in questi tempi saranno innaturali. Alcuni vengono dalle Stelle, alcuni dai mondi passati, alcuni saranno persino creati dall'uomo in maniera innaturale e saranno senza anima. Molte persone in questo tempo saranno vuote nello Spirito avranno Sampacu. Nessuna forza vitale nei loro occhi."

    "Mentre ci avviciniamo al tempo dell'arrivo del Purificatore ci saranno coloro che camminano come fantasmi nelle città, nei canyon costruiranno montagne artificiali. Coloro che camminano attraverso questi posti saranno pesanti nei loro passi, sembrerà spaventoso ad ogni passo per coloro che saranno sconnessi tra lo spirito e la Terra."

    "Dopo l'arrivo delle gemelle, inizieranno a sparire dai vostri occhi come fumo. Altri avranno grandi deformità, sia nella mente che nei loro corpi. Ci saranno coloro che verranno nel corpo che non sono di questa realtà, perchè molti dei cancelli che prima ci proteggevano saranno aperti, ci sarà molta confusione. Confusione tra i sessi, bambini e i loro anziani."

    "La vita diverrà molto perversa, e ci sarà poco ordine sociale, in questi tempi Molti chiederanno alle montagne di cadergli addosso per finire la propria miseria. Ancora altri sembreranno come intoccabili da cio' che sta accadendo. Coloro che ricordano gli insegnamenti originali e hanno riconnesso i loro cuori con lo spirito. Coloro che ricordano chi sono madre e padre. Il Pahana che hanno lasciato vivere nelle montagne e nella foresta."

    "Quando il Purificatore arriva lo vedremo prima come una piccola Stella Rossa che verrà molto vicina e si siederà nei nostri cieli a guardarci. Guardandoci per vedere quando bene ricordiamo i sacri insegnamenti."

    "Il Purificatore ci mostrerà molti segni miracolosi nei nostri cieli e in questo modo sapremo che il Creatore non è un sogno. Persino coloro che non sentono la connessione allo spirito vedranno la faccia del creatore nel cielo. Cose invisibili verranno fortemente sentite."

    "Molte cose senza senso accadranno, perchè la realtà si sposterà fuori e dentro lo stato del sogno. Ci saranno molte aperture al mondo profondo che si apriranno in questo tempo. Cose da molto dimenticate torneranno a ricordarci della nostra passata creazione. Tutte le cose viventi vorranno essere presenti in questi giorni quando il tempo finisce, e noi entriamo nel ciclo eterno del Quinto Mondo."

    "Riceveremo molti avvisi che ci permetteranno di cambiare le nostre vie, sia da sotto che da sopra la Terra. Quindi un mattino in un momento. Ci sveglieremo al Mattino Rosso. Il cielo sarà del colore del sangue, molte cose inizieranno quindi ad accadere che ora non siamo sicuri della loro esatta natura. Perchè molta della realtà non sarà come ora."

    "Ci saranno molte strane bestie sulla Terra in questi giorni, alcune dal passato e alcune che non abbiamo mai visto. La natura della specie umana apparirà strana in questi tempi in cui camminiamo fra i mondi e ospiteremo molti spiriti persino nei nostri corpi. Dopo un certo tempo cammineremo di nuovo con i nostri fratelli dalle Stelle, e ricostruiremo questa Terra Ma non prima che il Purificatore abbia lasciato il suo marchio sull' universo."

    "Nessuna creatura vivente sarà intoccabile, qua o nei cieli. La via in questi tempi è stato detto che si trova nei nostri cuori, e riunendosi col nostro sè spirituale. Diventando semplici e ritornando a vivere con e sopra la Terra e in armonia con le sue creature. Ricordando che siamo i custodi, i portatori del fuoco dello Spirito. I nostri parenti dalle Stelle stanno venendo a casa per vedere quanto bene abbiamo fatto nel nostro viaggio."

    fonte: wolflodge.org
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    www.youjizz.com/videos/czech-streets--2274808.html
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    http://www.youjizz.com/videos/casting-priv...ue-2304719.html
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    SECONDO SCHOPENHAUER È PIÙ IMPORTANTE VINCERE LA BATTAGLIA VERBALE, SPECIE DAVANTI AD UN PUBBLICO, PIUTTOSTO CHE DIMOSTRARE DI AVER RAGIONE.



    STRATAGEMMA N. 1

    L'ampliamento. Portare l'affermazione dell'avversario al di fuori dei suoi limiti naturali, interpretarla nella maniera più generale possibile, prenderla nel senso più ampio possibile ed esagerarla; restringere invece la propria affermazione nel senso più circoscritto possibile e nei limiti più ristretti: perché quanto più un'affermazione diventa generale, tanto più essa presta il fianco ad attacchi. L'antidoto è la precisa formulazione del punctus o status controversiae.
    [...]
    Esempio 2. A dice: <<la pace del 1814 restituì persino a tutte le città anseatiche tedesche la loro indipendenza>>. B dà la instantia in contrarium, cioè che con quella pace Danzica perse l'indipendenza conferitale da Bonaparte. A si salva così: <<ho detto tutte le città anseatiche tedesche: Danzica era una città anseatica polacca>>.
    Questo stratagemma si trova già in Aristotele, Topici, VIII, 12.


    STRATAGEMMA N. 2


    Usare l'omonimia per estendere l'affermazione presentata anche a ciò che, al di là del nome uguale, poco o nulla ha in comune con la cosa in questione; poi darne una confutazione lampante, e così fingere di avere confutato l'affermazione.
    Nota: synonyma sono due parole indicanti il medesimo concetto; homonyma due concetti indicati dalla medesima parola (vedi Aristotele, Topici, I, 13). Profondo, tagliente, alto, usati ora per corpi ora per suoni, sono homonyma. Sincero e leale sono synonyma.
    Questo stratagemma può essere considerato identico al sofisma ex homonymia: tuttavia il sofisma palese dell'omonimia non trarrà seriamente in inganno.
    Omne lumen potest extingui;
    Intellectus est lumen;
    Intellectus potest exting
    ui.
    Qui si nota subito che ci sono quattro termini: lumen in senso proprio e lumen inteso in senso figurato. Ma nei casi sottili questo sofisma inganna certamente, soprattutto dove i concetti indicati dalla medesima espressione sono affini e si sovrappongono l'uno all'altro.

    Esempio 1(I casi inventati appositamente non sono abbastanza sottili da essere ingannevoli; bisogna dunque trarli dalla propria esperienza concreta. L'ottimo sarebbe poter distinguere ogni stratagemma con un nome conciso e calzante, a cui si potrebbe ricorrere, al momento opportuno, per respingere in un batter d'occhio l'uso di questo o quello stratagemma).
    A: <<lei non è ancora iniziato ai misteri della filosofia kantiana>>.
    B: <<ah, dove ci sono misteri, io non voglio saperne nulla>>.





    STRATAGEMMA N. 3

    Prendere l'affermazione presentata in modo relativo, relative, come se fosse presentata universalmente, simpliciter, absolute, o almeno intenderla sotto tutt'altro aspetto e confutarla poi in questo secondo senso. L'esempio di Aristotele è: il moro è nero, ma quanto ai denti è bianco: dunque egli è allo stesso tempo nero e non nero. E' un esempio inventato, che non ingannerebbe sul serio nessuno: prendiamone invece uno dall'esperienza concreta.
    Esempio. In una conversazione di filosofia ammisi che il mio sistema difende e loda i quietisti. Poco dopo il discorso cadde su Hegel, e io affermai che la maggior parte delle cose da lui scritte sono insensate o, almeno, che molti passi dei suoi scritti sono tali che l'autore butta li le parole e il senso deve mettercelo il lettore. L'avversario non si avventurò a confutare ciò ad rem, ma si contentò di proporre quest'argumentum ad hominem: io avevo appena lodato i quietisti, e anch'essi avevano scritto molte cose insensate. Ammisi questo fatto, ma corressi l'avversario dicendo che non lodo i quietisti come filosofi o scrittori, cioè non per le loro imprese teoretiche, ma soltanto come uomini, per il loro agire, solo dal punto di vista pratico: nel caso di Hegel invece si parla di imprese teoretiche. L'attacco venne così parato.






    STRATAGEMMA N. 4


    Quando si vuole trarre una certa conclusione non la si lasci prevedere, ma si faccia in modo che l'avversario ammetta senza accorgersene le premesse una per volta e in ordine sparso, altrimenti tenterà ogni sorta di cavilli; oppure, quando non si è certi che l'avversario le ammetta, si presentino le premesse di queste premesse, si facciano pre-sillogismi senza ordine e confusamente, si occulti dunque il proprio gioco finché non è stato ammesso tutto ciò di cui si ha bisogno. Si arrivi insomma al dunque partendo da lontano. Queste regole le dà Aristotele in Topici, VIII, I.
    Non occorrono esempi.






    STRATAGEMMA N. 5


    Per dimostrare la propria tesi ci si può servire anche di premesse false, e ciò quando l'avversario non ammetterebbe quelle vere, o perché non ne riconosce la verità oppure perché vede che la nostra tesi ne conseguirebbe immediatamente: si prendano allora tesi in sé false ma vere ad hominem, e si argomenti ex congressis a partire dal modo di pensare dell'avversario. Infatti il vero può conseguire anche da premesse false, ma mai il falso da premesse vere. Allo stesso modo si possono confutare tesi false dell'avversario per mezzo di altre tesi false, che egli però ritiene vere: infatti si ha a che fare con lui e bisogna servirsi del suo modo di pensare. Per esempio: se egli è seguace di qualche setta alla quale noi non aderiamo, possiamo adoperare contro di lui, come principia, le massime di questa setta. Aristotele, Topici, VIII, 9. (Rientra nel precedente stratagemma).






    STRATAGEMMA N. 6


    Si fa una petitio principii occulta postulando ciò che si dovrebbe dimostrare: 1) usando un altro nome, ad esempio buon nome al posto di onore, virtù al posto di verginità, e così via; o anche concetti interscambiabili: animali dal sangue rosso al posto di vertebrati; 2) oppure facendo in modo che ci venga concesso in generale ciò che nel caso particolare è controverso, ad esempio: si afferma l'incertezza della medicina postulando l'incertezza di ogni sapere umano; 3) quando vice versa due cose conseguono l'una dall'altra, e si deve dimostrare la prima, postulando la seconda; 4) quando si deve dimostrare l'universale, facendosi ammettere ogni singolare (il contrario del n. 2). (Aristotele, Topici, VIII, 11).
    Sull'esercizio della dialettica contiene buone regole l'ultimo capitolo dei Topici di Aristotele.






    STRATAGEMMA N. 7


    Quando la disputa è condotta in modo piuttosto rigoroso e formale e ci si vuole far intendere molto chiaramente, colui che ha presentato l'affermazione e deve dimostrarla procede contro l'avversario ponendo domande, per concludere la verità dell'affermazione dalle stesse ammissioni dell'avversario. Questo metodo erotematico era particolarmente in uso presso gli antichi (si chiama anche metodo socratico): ad esso si rifà il presente stratagemma e alcuni che seguiranno più avanti. (Completamente e liberamente rielaborato dal capitolo 15 del Liber de elenchis sophisticis di Aristotele).
    Domandare in una sola volta e in modo particolareggiato molte cose, così da occultare ciò che in realtà si vuole che venga ammesso. Esporre invece rapidamente la propria argomentazione a partire da ciò che è stato ammesso: così coloro che sono lenti di comprendonio non riescono a seguire esattamente e non si accorgono di eventuali errori o lacune nell'argomentazione.





    STRATAGEMMA N. 8


    Suscitare l'ira dell'avversario, perché nell'ira egli non è più in condizione di giudicare rettamente e di percepire il proprio vantaggio. Si provoca la sua ira facendogli apertamente torto, tormentandolo e, in generale, comportandosi in modo sfacciato.
    [A proposito dell'ottavo stratagemma, meditate giovani, meditate ]




    STRATAGEMMA N. 9


    Porre le domande non nell'ordine richiesto dalla conclusione che si deve trarre, ma con spostamenti di ogni genere: l'avversario non capisce allora dove si voglia andare a parare e non è in grado di prevenire: ci si può anche servire delle sue risposte per trarne conclusioni diverse, perfino contrarie, a seconda delle risposte. Questo stratagemma è affine al quarto stratagemma in quanto bisogna mascherare il proprio modo di procedere.





    STRATAGEMMA N. 10


    Ci si accorge che l'avversario risponde di proposito negativamente alle domande, perché la risposta affermativa potrebbe essere utilizzata per la nostra tesi. In tal caso bisogna chiedere il contrario della tesi di cui ci si vuole servire come se si volesse la sua approvazione, o almeno sottoporgli ambedue le tesi, in modo che egli non si accorga di quale si vuole che lui affermi.





    STRATAGEMMA N. 11


    Se noi facciamo un'induzione, e l'avversario ci concede i singoli casi attraverso i quali deve essere attuata, non dobbiamo chiedergli se concede anche la verità generale che risulta da questi casi; dobbiamo invece introdurla in seguito come già stabilita e concessa, perché può anche accadere che egli creda di averla concessa, e la stessa impressione avranno anche gli ascoltatori, i quali si ricordano delle molte domande sui casi singoli, che devono pure avere condotto allo scopo.



    STRATAGEMMA N. 12


    Qualora il discorso verta su un concetto generale che non ha alcun nome, ma che deve essere designato tropicamente per mezzo di una similitudine, noi dobbiamo scegliere subito la similitudine in maniera tale che essa sia favorevole alla nostra affermazione. Così, per esempio, i nomi con cui sono designati i due partiti politici in Spagna, serviles e liberales, sono stati certamente scelti da questi ultimi.
    Il nome protestanti è scelto da questi, e così il nome evangelici; il nome eretici, invece, è scelto dai cattolici.
    Vale per i nomi di cose anche quando essi sono più appropriati: ad esempio, se l'avversario ha proposto un cambiamento, lo si chiami innovazione, perché si tratta di una parola odiosa. ci dobbiamo comportare in modo contrario se siamo noi ad avanzare la proposta. Nel primo caso si chiami l'opposto <<ordine costituito>>, nel secondo una <<zavorra>>. Ciò che una persona disinteressata e imparziale chiamerebbe <<culto>> o <<pubblica dottrina della fede>>, uno che vuole parlarne a favore lo chiama <<devozione>>, <<pietà>>, un avversario <<bigotteria>>, <<superstizione>>. In fondo si tratta di una sottile petitio principii: si introduce già nella parola, nella denominazione, ciò che si vuole provare, così da derivarlo poi con un semplice giudizio analitico. Ciò che l'uno chiama <<assicurarsi della sua persona>>, <<tenere in custodia>>, il suo avversario lo chiama <<imprigionare>>.
    Spesso un oratore tradisce già la sua intenzione nei nomi che dà alle cose. L'uno dice <<i religiosi>>, l'altro <<i preti>>. Fra tutti gli stratagemmi questo è quello che viene adoperato più spesso, istintivamente. Fervore religioso (circa uguale a) fanatismo; passo falso o galanteria (circa uguale a) adulterio; espressioni equivoche (circa uguale a) oscenità; squilibrio (circa uguale a) bancarotta; <<tramite influenze e conoscenze>> (circa uguale a) <<tramite corruzione e nepotismo>>; <<sincera riconoscenza>> (circa uguale a) <<buon pagamento>>.





    STRATAGEMMA N. 13


    Per fare in modo che l'avversario accetti una tesi, dobbiamo presentare la tesi opposta e lasciare a lui la scelta, avendo l'accortezza di esprimere tale opposto in modo assai stridente, cosicché, se non vuole essere paradossale, egli deve risolversi alla nostra tesi che invece appare molto probabile. Per esempio: egli deve ammettere che uno ha il dovere di fare tutto ciò che gli dice suo padre: allora noi chiediamo: <<bisogna essere in ogni cosa disobbedienti oppure obbedienti ai genitori?>>. Oppure se di qualche cosa si dice <<sovente>>, chiediamo se con <<sovente>> si intendono pochi casi oppure molti: l'avversario dirà <<molti>>. E' come il grigio che accostato al nero si può chiamare bianco, e accostato al bianco si può chiamare nero.




    STRATAGEMMA N. 14


    Un tiro impertinente è quando, dopo che l'avversario ha risposto a molte domande senza favorire la conclusione che abbiamo in mente, si enuncia e si esclama in modo trionfante, come dimostrata, la conclusione che si voleva trarre, sebbene essa non consegua affatto dalle sue risposte. Se l'avversario è timido o sciocco, e se noi abbiamo una buona dose di impertinenza e una buona voce, il tiro può riuscire proprio bene. Questo stratagemma rientra nella fallacia non causae ut causae [inganno tramite assunzione della non-causa come causa].





    STRATAGEMMA N. 15


    Se abbiamo presentato una tesi paradossale e ci troviamo in imbarazzo nel dimostrarla, proponiamo all'accettazione o al rifiuto dell'avversario, come se volessimo trarne la dimostrazione, una tesi sì giusta, ma non del tutto evidente: se egli, sospettando qualcosa, la respinge, allora lo conduciamo ad absurdum e trionfiamo: se invece la accetta, intanto abbiamo detto qualcosa di ragionevole, e poi si vedrà. Oppure introduciamo qui lo stratagemma precedente e affermiamo ora che questo dimostra il nostro paradosso. Per farlo ci vuole la massima impertinenza: ma nella realtà succede: e c'è gente che tutto ciò lo pratica per istinto.


    STRATAGEMMA N. 16


    Argumenta ad hominem o ex concessis. Di fronte a un'affermazione dell'avversario dobbiamo cercare se per caso essa non sia in qualche modo, all'occorrenza anche solo apparentemente, in contraddizione con qualcosa che egli ha detto o ammesso in precedenza; oppure con i canoni di una scuola o di una setta che egli ha lodato o approvato; oppure con l'agire degli adepti di questa setta, o anche solo degli adepti falsi e apparenti; oppure con il suo stesso comportamento. Se per esempio egli difende il suicidio, allora gli si grida subito: <<perché non t'impicchi?>>. Oppure afferma che Berlino è un luogo di soggiorno sgradevole, e gli si grida subito: <<perché non te ne parti immediatamente con la prima diligenza?>>.
    In un modo o nell'altro, si riuscirà ben a cavar fuori un raggiro.




    STRATAGEMMA N. 17



    Se l'avversario ci incalza con una controprova, spesso ci potremo salvare con una sottile distinzione a cui magari prima non abbiamo pensato, se la cosa in questione consente un doppio significato oppure un doppio caso.




    STRATAGEMMA N. 18



    Se ci accorgiamo che l'avversario ha messo mano a un'argomentazione con cui ci batterà, non dobbiamo consentire che arrivi a portarla a termine, ma dobbiamo interrompere, allontanare o sviare per tempo l'andamento della disputa e portarla su altre questioni: in breve, avviare una mutatio controversiae.




    STRATAGEMMA N. 19



    Se l'avversario ci sollecita esplicitamente a esibire qualcosa contro un determinato punto della sua affermazione, ma noi non abbiamo nulla di adatto, allora dobbiamo svolgere la cosa in maniera assai generale e poi parlare contro tali generalità. Ci viene chiesto di dire perché una determinata ipotesi fisica non è credibile: allora parliamo della illusorietà del sapere umano e ne diamo ogni sorta di esempi.





    STRATAGEMMA N. 20


    Quando abbiamo richiesto all'avversario le premesse ed egli le ha concesse, non dobbiamo chiedere anche la conclusione che ne consegue, ma tirarla direttamente noi stessi: anzi, anche se manca ancora l'una o l'altra delle premesse, noi la assumiamo come ugualmente concessa e tiriamo la conclusione. La qual cosa poi è un impiego della fallacia non causae ut causae.


    STRATAGEMMA N. 21


    Se ci accorgiamo che l'avversario fa uso di un argomento solo apparente o sofistico, possiamo certo annullarlo mettendone in luce la capziosità e illusorietà, ma è meglio liquidarlo ricorrendo a un controargomento altrettanto sofistico e apparente. Infatti quello che importa non è la verità, ma la vittoria. Se egli, per esempio, avanza un argumentum ad hominem, è sufficiente infirmarlo con un controargomento ad hominem (ex concessis): e in generale, se se ne offre l'opportunità, è più breve presentare un argumentum ad hominem, anziché fare una lunga discussione sulla vera natura della cosa.


    STRATAGEMMA N. 22


    Se l'avversario ci chiede di ammettere una cosa da cui il problema in discussione conseguirebbe immediatamente, rigettiamola spacciandola per una petitio principi; infatti non sarà difficile che sia lui sia chi ascolta considerino identica al problema una tesi strettamente affine: e così gli sottraiamo il suo argomento migliore.




    STRATAGEMMA N. 23


    La contraddizione e la lite spingono a esagerare l'affermazione. Possiamo dunque stuzzicare l'avversario contraddicendolo, e indurlo così a esagerare oltre il vero un'affermazione che in sé, e in un certo ambito, potrebbe essere vera: e una volta confutata questa esagerazione, è come se avessimo confutato anche la sua tesi di partenza. Al contrario, quando veniamo contraddetti, dobbiamo fare attenzione a non esagerare o estendere la nostra tesi. Spesso inoltre sarà l'avversario a fare il tentativo di estendere la nostra affermazione oltre i termini nei quali noi l'abbiamo posta: dobbiamo allora fermarlo subito e ricondurlo ai limiti della nostra affermazione con un <<tanto ho detto, e niente di più>>.


    STRATAGEMMA N. 24


    La forzatura della consequenzialità. Dalla tesi dell'avversario si traggono a forza, attraverso false deduzioni e deformando i concetti, altre tesi che non vi sono contenute e non corrispondono affatto all'opinione dell'avversario, ma sono assurde o pericolose: poiché, ora, sembra che dalla sua tesi di partenza discendano tali proposizioni, che sono in contraddizione o con se stesse o con verità riconosciute, ciò vale come una confutazione indiretta, apagoge: è un nuovo impiego della fallacia non causae ut causae.




    STRATAGEMMA N. 25


    Questo stratagemma para l'apagoge con una <<istanza>>, exemplum in contrarium. L'inductio, abbisogna di una gran quantità di casi per porre il principio universale: l'apagoge basta che presenti un unico caso per il quale il principio non è valido, e questo è demolito: un caso del genere si chiama <<istanza>>, exemplum in contrarium, instantia. Per esempio, la proposizione <<tutti i ruminanti sono cornuti>> viene demolita tramite l'unica <<istanza>> dei cammelli.
    L'<<istanza>> è un caso di applicazione della verità generale: sotto il concetto principale di quest'ultima deve essere sussunto qualcosa per cui però quella verità generale non vale: perciò essa viene completamente demolita. Sennonché qui possono verificarsi inganni: perciò quando l'avversario muove istanze dobbiamo stare attenti a quanto segue: 1) se l'esempio sia effettivamente vero: ci sono problemi la cui unica soluzione autentica è che il caso non è vero: per esempio molti miracoli, storie di spiriti, e così via; 2) se rientri effettivamente nel concetto della verità presentata: spesso è così solo in apparenza e per chiarirlo è necessaria una precisa distinzione; 3) se sia effettivamente in contraddizione con la verità presentata: spesso è così solo in apparenza.


    STRATAGEMMA N. 26


    Un tiro brillante è la retorsio argumenti: quando l'argomento che l'avversario vuole usare a proprio vantaggio può essere usato meglio contro di lui. Per esempio egli dice: <<e' un bambino, bisogna pur concedergli qualcosa>>; retorsio: <<proprio perché è un bambino bisogna castigarlo, affinché non perseveri nelle sue cattive abitudini>>.


    STRATAGEMMA N. 27


    Se, di fronte a un argomento, l'avversario inaspettatamente si adira, allora bisogna incalzare senza tregua con quell'argomento: non soltanto perché va bene per farlo montare in collera, ma perché si deve supporre di aver toccato il lato debole del suo ragionamento, e di potergli nuocere, a questo punto, ancor più di quanto si possa credere in un primo tempo.


    [Il prossimo stratagemma esemplifica magistralmente una tecnica che sovente viene usata oggi in TV quando si disputa su argomenti complessi. L'esposizione rapida e sintetica che i precetti televisivi impongono, la natura univoca del discorso televisivo e la (in)competenza dialettica e retorica del medio pubblico televisivo favoriscono la tecnica proposta dallo stratagemma n. 28 che distrugge gli argomenti razionali che portano a conclusioni esatte per esaltare conclusioni semplicistiche e fallaci]

    STRATAGEMMA N. 28


    Questo stratagemma lo si può adoperare principalmente quando persone colte disputano davanti ad ascoltatori incolti. Quando non si dispone di alcun argumentum ad rem e nemmeno uno ad hominem, allora se ne fa uno ad auditores, cioè si avanza una obiezione non valida, di cui però solo un esperto vede l'inconsistenza: ma, mentre l'avversario è un esperto, tali non sono gli ascoltatori. Ai loro occhi egli viene dunque battuto, tanto più se la nostra obiezione riesce a porre in una luce ridicola la sua affermazione. A ridere la gente è subito pronta, e quelli che ridono li si ha dalla propria parte. Per mostrare che l'obiezione è nulla, l'avversario dovrebbe inoltrarsi in una lunga discussione e risalire ai princìpi della scienza, o cose del genere: ma se lo fa, non trova facilmente ascolto.
    Esempio. L'avversario dice: nella formazione della crosta rocciosa archeana, la massa dalla quale si cristallizzò il granito e tutta la roccia restante era liquida a causa del calore, cioè fusa: il calore doveva essere di circa 200° R: la massa si cristallizzò sotto la superficie del mare che la copriva. Noi avanziamo l'argumentum ad auditores che a quella temperatura, anzi assai prima, a 80° R, il mare si sarebbe volatilizzato da un bel pezzo e aleggerebbe sotto forma di vapore. Gli ascoltatori ridono. Per batterci egli dovrebbe mostrare che il punto di ebollizione non dipende solo dal grado di calore, ma altresì dalla pressione atmosferica, e questa, non appena circa la metà del mare è evaporata, è cresciuta al punto che neppure a 200° R ha luogo l'ebollizione. Ma egli non riesce a dimostrarlo giacché per chi non sa nulla di fisica sarebbe necessario un intero trattato.








    http://issuu.com/qbic/docs/schopenhauer-ar...ttenere-ragione
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    Dragon Ball: Ossu! Kaette kita Son Goku to nakama-tachi

    film in cui è presente il fratello di vegeta table




    Edited by 120% - 15/11/2011, 14:29
  7. .
    A cura del dottor Davide Marciano

    Gli aminoacidi ramificati o BCAA sono costituiti dalla Leucina, Isoleucina e Valina e compongono il 35% degli aminoacidi presenti nel muscolo.
    A differenza della gran parte degli altri aminoacidi, i BCAA baipassano il metabolismo epatico e intervengono direttamente nel lavoro muscolare, dove servono da donatori di azoto per la sintesi di altri importanti aminoacidi, come la glutamina e l'alanina. Così facendo esercitano un azione anticatabolica sulla muscolatura.
    L'integrazione di BCAA permette, quindi, i seguenti vantaggi:

    1. Maggiore stimolazione della sintesi proteica
    2. Aumento della resistenza muscolare grazie all'opposizione dell'ingresso del triptofano libero nel cervello. Quest'ultimo è un aminoacido essenziale che negli ultimi stadi dell'attività fisica, quando i BCAA iniziano ad essere usati come substrato energetico, entra nel cervello, dove viene convertito in serotonina, un neurotrasmettitore cerebrale che impartisce la sensazione di affaticamento (questo è un buon motivo per assumere i BCAA prima di un allenamento)
    3. Limitazione della formazione dell'ammoniaca (una sostanza molto tossica per i tessuti che si forma durante l'esercizio che impedisce, inoltre, la sintesi proteica).
    4. Maggiore energia durante gli allenamenti. Questo è dovuto dal fatto che i BCAA durante la loro ossidazione formano alanina, che è il precursore più importante della gluconeogenesi (formazione di nuovo glucosio e quindi energia) nel fegato, mantenendo stabile la glicemia. Senza dimenticare che la sintesi della glutamina dipende dagli aminoacidi ramificati.
    5. Come gli steroidi, i BCAA funzionano meglio quando il muscolo si trova in uno stato catabolico, dovuto ad esempio da una dieta ipocalorica; quindi i ramificati possono aiutare a prevenire la perdita muscolare durante diete rigide
    6. Maggiore recupero
    7. Sistema immunitario più forte

    PERCHE' ASSUMERLI PRIMA DELL'ALLENAMENTO

    · Prendere i ramificati prima di un allenamento influenza la risposta di alcuni ormoni anabolici, in particolar modo l'ormone della crescita, l'insulina e testosterone.
    · Inoltre i BCAA bloccano l'ingresso del triptofano nel cervello e quindi avremo più energia.



    PERCHE' ASSUMERLI DURANTE L'ALLENAMENTO

    · Prendere i BCAA durante un esercizio fisico potrebbe diminuire la degradazione proteica che si verifica nei muscoli scheletrici nel corso di quel esercizio.
    · Per i motivi su citati, la somministrazione dei ramificati durante l'esercizio fisico può anche servire per alleviare parte della fatica riscontrata in sessioni di allenamento prolungate.



    PERCHE' ASSUMERLI ALLA FINE DI UN ALLENAMENTO

    · Per ristabilire le riserve di energia e per favorire la sintesi proteica e quindi diminuire il catabolismo post-allenamento.



    DOSAGGI:



    Bisogna assumere 1g di aminoacidi ramificati per ogni 10Kg di massa corporea. Quindi una persona di 80Kg deve assumere 8g di ramificati suddivisi prima, durante e dopo l'allenamento
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    Il Ginseng, la radice magica

    Vera e propria mandragola, elisir di giovinezza, toccasana incomparabile, per i cinesi il ginseng possiede tutte le virtù terapeutiche, preventive, curative ed energetiche immaginabili; e pare che questo accada da millenni, perché il ginseng compare nei più antichi trattati di medicina, all'inizio dell'era cristiana. Araliacea dell'ordine delle umbellali, il ginseng (Panax ginseng) è una pianta bassa che produce piccole bacche rosse traslucide, e cresce nella parziale penombra delle foreste del nord della Manciuria e della vicina Corea. È ricercata attivamente per le molteplici virtù fortificanti della sua radice, che assomiglia a quella del prezzemolo o della sassefrica. A causa dell'estrema rarità, questo prezioso farmaco della medicina tradizionale cinese, un tempo si vendeva a prezzi esorbitanti, nel secolo scorso si arrivava anche a sette o otto volte il suo peso in argento, costava “più del suo peso in oro” sostenne Monsignor Favier, vescovo di Pechino all'inizio del secolo (1902). Solo una piccolissima élite della società cinese poteva quindi pretendere di trovare la salute in questa radice si tratta quindi di una pianta rarissima e perciò misteriosa.

    Una pianta rara e preziosa

    In gran segreto, audaci cacciatori di pelli si inoltravano nel profondo delle foreste ai confini con la Corea, per cercarla, e molti di loro pagarono con la vita questa ricerca avventurosa. Sulla strada del ritorno venivano attesi da briganti in agguato, che cercavano di impadronirsi del prezioso ginseng che avevano raccolto, tendendo Loro delle imboscate. All'inizio del nostro secolo, uno scrittore russo, Michel Prichvine, incontrò sei uomini grandi e grossi, ben armati, che scortavano e proteggevano uno di questi cacciatori di pelli, che aveva con sé una preziosa "Radice di vita". Riferisce che erano tutti affascinati dallo straordinario navone cosparso di sottili radichette. Un'altra volta Prichvine ebbe occasione di osservare un cacciatore vestito "sul davanti con un grembiule cerato per proteggersi dalla rugiada, e sulla schiena con una pelle di tasso che gli permetteva di sedere sul terreno umido e riposarsi". Per dissotterrare la radice, si serviva di un bastone e di un piantatoio d'osso di cervo.
    I cacciatori che avevano avuto successo, avevano l'abitudine di incidere uno zhaotou (un segno), sull'albero ai piedi del quale avevano trovato la radice. In tutti i tempi, i tuberi più pregiati e più preziosi, furono quelli la cui forma ricordava stranamente una soma di bambola umana, dato che la radice si sdoppiava per creare le "gambe", mentre altre escrescenze potevano suggerire la testa, le braccia ecc.
    Abitualmente questa pianta si trova ai piedi dei pini coreani, dato che teme l'esposizione diretta ai raggi solari e gradisce invece l'umidità dell'humus. L'imperatore aveva il monopolio di questa radice di panax e, ogni anno, dei soldati venivano incaricati di andarla a cercare. Del resto, da un millennio a questa parte, i cinesi hanno cercato in molti modi di coltivarla; tuttavia le virtù di tali radici coltivate non hanno mai eguagliato quelle della loro "cugina" selvatica, che cresce nella remota regione montuosa del Changbai Shan, alla frontiera con la Corea settentrionale (altrettanto ricca di ginseng). Meno efficace e a prezzi più modici, la specie domestica viene oggi coltivata nel distretto di Fusong, nel Jilin; produce ogni anno 2700 tonnellate di radici fresche, ovvero più della metà della produzione globale cinese, circoscritta nelle due province del Jilin e dello Heilongjiang. In una trentina d'anni la Cina ha moltiplicato di 36 volte il volume del suo raccolto di panax.

    La radice di vita

    La crescita del ginseng è estremamente lenta; nel giro di un anno la radice non è più grossa di un fiammifero, e a tre anni deve venir trapiantata. A sei o sette anni giunge alla maturità. Ma sono stati rinvenuti dei ginseng di più di tre secoli. Nel 1982 venne dissotterrato un ginseng centenario: pesava 288 g. Una volta raccolta, la radice subisce tutta una serie di processi (essiccazione, ecc.). Per chi lo utilizza è consigliabile, per conservarne tutta l'efficacia, tagliare dal tubero "divino" soltanto qualche fettina sufficiente al consumo di qualche giorno. Il panax ginseng aromatico contiene amido, gomma e sostanze particolari, straordinaria-mente toniche, nove costituenti o principi attivi, nonché oli essenziali e oligoelementi (magnesio, calcio, fosforo, ferro...) e inoltre varie vitamine (B1, B2, C...).
    "I cinesi, - scriveva nell'aprile del 1711 il Padre gesuita Jartoux al Padre Procuratore Generale della sua missione - sostengono che questa radice sia un eccellente rimedio per la spossatezza provocata da un eccessivo lavoro del corpo o dello spirito, che sciolga le flemme, guarisca la debolezza dei polmoni e la pleurite, metta fine al vomito, fortifichi la bocca dello stomaco e aumenti l'appetito, dissolva gli umori, ponga rimedio alla respirazione debole e affannosa, fortificando il petto, fortifichi gli spiriti vitali e produca linfa nel sangue: infine credono che sia ottima per i capogiri e gli stordimenti, e che allunghi la vita agli anziani".
    Quante virtù in questa radice magica! Sembra quindi che guarisca la tubercolosi, calmi i nervi, riduca la glicemia, stimoli il sistema nervoso centrale e perfino la circolazione cutanea. Quest'ultima proprietà ha avuto come recente conseguenza il suo impiego nella composizione di creme di bellezza, di saponi profumati e di dentifrici. Ma per moltissimo tempo i cinesi hanno creduto fermamente che questa radice conferisse un'eccezionale longevità a coloro che avevano i mezzi per procurarsela regolarmente. Per di più, si dice che il ginseng aumenti notevolmente le facoltà riproduttive. Nei manuali cinesi si legge inoltre che il tubero meraviglioso rinforza le pulsazioni cardiache, stabilizza l'influsso nervoso, guarisce la pesantezza di stomaco, migliora la vista, stimola l'attività cerebrale e aumenta la memoria e il benessere fisico! Quanto alla medicina moderna,.prende in considerazione soprattutto la sua azione stimolante (principalmente sulla corteccia cerebrale e sul ritmo cardiaco), la sua azione rilassante, contro la stanchezza e regolatrice dell'attività metabolica.
    Per finire, un ultimo elemento: non bisogna confondere il "meraviglioso" Panax ginseng, "regina delle piante medicinali", con il suo misero concorrente, il Panax quinquefolium del Canada... un semplice surrogato! Sui monti Changbai gli abitanti bevono vino di ginseng o tè al ginseng, mangiano fettine di ginseng saltate o cotte a vapore... Gente fortunata e invidiata da tutti gli altri cinesi!
  9. .
    Il The Verde (nome scientifico Camelia Sinensis) è una varietà cinese di Long Jing, ricco di elementi benefici per la salute, come i polifenoli e le catechine, che sono sostanze che aiutano con un effetto drenante e antiossidante.

    Il The verde inizia ad essere utilizzato 3.000 anni fa in Cina per i suoi notevoli benefici sulla salute. Già nell’antichità i cinesi sapevano che il The verde aveva il potere di guarire il mal di testa, e li aiutava ad eliminare le tossine e a preservare la giovinezza. Ma per anni nessuna altra cultura aveva dato importanza a questo infuso, ed è solo da un paio di anni che numerose ricerche scientifiche ci hanno dimostrato i suoi numerosi benefici. Oggi la pianta del the verde si coltiva in tutti i paesi con clima tropicale, ed è conosciuta a livello mondiale.

    Le catechine presenti nel The Verde aiutano a migliorare alcune malattie e diversi disturbi dell’organismo. In studi realizzati in laboratorio con alcuni topi si è dimostrato che le alte concentrazione di questa sostanza aiutano a diminuire i livelli di colesterolo nel sangue e a mantenerlo dentro i parametri considerati normali.



    In Giappone, dove il The verde è consumato in molti momenti della giornata, sono diminuiti i casi di Cancro tanto per gli uomini quanto per donne, in relazione ad altre popolazioni che invece non consumano the verde. Solo 254 mg di catechine al giorno bastano per ottenerne gli effetti benefici. Dobbiamo considerare che una tazza di The Verde apporta da 100 a 150 mg di Catechine, quindi con 2 tazze al giorno di The verde si garantisce il corretto apporto di questa sostanza.

    Nel 1998, scienziati Cinesi avevano compilato un compendio su tutti i benefici già studiati e provati del The Verde.

    Uno degli studi scientifici dimostrò che il consumo giornaliero di The verde durante un arco di tempo di 6 mesi diminuiva le lesioni cancerogene della mucosa orale. Mentre la Rivista di Nutrizione Clinica Americana pubblicò un studio in cui si dimostrava la relazione tra il consumo di The Verde e la perdita di peso, rendendolo un aiuto al problema dell’obesità, grazie all’ effetto drenante e accelerante del metabolismo di questa bevanda.

    In Olanda invece dimostrarono che le donne che bevevano 5 tazze di The verde al giorno correvano meno rischi di essere colpite da aterosclerosi.

    Nell’ Aprile del 1999, nell’ Università della Riserva di Cleveland, USA, si è dimostrato inoltre che i soggetti che consumavano almeno 4 tazze di tè verde prevenivano l’ artrite rematoide e diminuivano i sintomi di chi ne era già affetto.

    Altri benefici dimostrati sono:

    Controllo del Diabete

    Diminuizione dei livelli di glicemia in sangue

    Previenzione ed eliminazione della placca dentale

    Diminuizione delle carie dentali

    Miglioramento dell’alitosi

    Prevenzione e miglioramento della diarrea

    Diminuzione dela pressione sanguigna, poichè evita la liberazione della angiotensina II

    Aumento della potenza negli sportivi

    Miglioramento della respirazione, poiché agische come un broncodilatadore

    Diminuzione dei rischi di la formazione di coagulo di sangue (trombosi)

    Riduzione dei livelli di Colesterolo e trigliceridi nel sangue, aumentando i livelli di HDL Colesterolo (colesterolo buono).



    Un altro eccellente beneficio dimostrato sulle donne Giapponesi è il fatto che le catechine disattivano il virus della influenza, e allo stesso tempo rinforzano il nostro sistema immunitario.

    Una delle scoperte più recenti e più importanti riguardo al The verde è stata fatta da un gruppo di scienziati dell’ Istituto Aichi, in Giappone, che hanno dimostrato come le catechine di questo The sembrino bloccare l’azione del Virus dell’ AIDS.



    Il metodo migliore per ottenere la quantità maggiore di catechine in una tazza di The verde è quello dell’infusione, facendo riposare il tutto per 5 minuti prima di bere. Il The verde deteinato, quello venduto in bustine da infusione, ha una bassa concentrazione di catechine.

    I polifenoli presenti nel The verde sono invece potenti antiossidanti, più potenti anche della vitamina C ed E; ha quindi effetti anti- cancerogeni , anti-invecchiamento e azione probiotica.



    Le foglie del The verde hanno da un 5 ad un 6% di acqua e da un 4 a un 7 % di minerali, quindi sotto il punto di vista biochimico è un alimento molto ricco.

    È importante segnalare che anche se il The verde ha un gran numero di benefici , ha anche un contenuto di caffeina elevato che, anche se non agli alti livelli dell caffé, può causare ansia e nervosismo. L’ eccesso di The verde può inoltre aumentare la diuresi provocando disidratazione. Se si assume a digiuno e in maniera troppo concentrata può provocare nausea e vomito. Per tutti questi motivi è importante un consumo controllato. La dose raccomandata è da 1 a 2 tazze da 250 cc al giorno.
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    Regola del 48, Per vincere facile alla scopa

    Questa regola non centra nulla con il 48.
    Attraverso essa è possibile scoprire quali sono le ultime 3 carte in mano
    all'avversario.
    Tutto quello che bisogna fare è di ricordare solo le prese sia nostre che dell'avversario di tipo
    Spariglio....Ovvero le prese tipo:
    4 2 si prende col 6.
    naturalmente bisogna escludere dalla lista qualora venga effettuata una presa del tipo
    8 2 col 10
    in questo caso il 2.
    All ultima mano ci ritroveremo con le carte a terra e con quelle in mano.
    Andando per esclusione,Sapremo con facilità quali carte possiede l'avvers
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    Grazie a questa regola potrete effettuare un conteggio attraverso cui
    sarà possibile sapere,soltanto a ultima carta,se l'avversario
    possieda in mano una carta pari o dispari.
    Il concetto di Luciani è semplice.
    Sommando il valore di tutte le carte della scopa...quindi sommano (1+2+3+4+5+6+7+8+9+10)x 4 volte(i numeri di semi).....avremo come risultato 220.
    Quindi Sommando le carte che abbiamo in mano e quelle che sono sul tavolo,

    Se il risultato risulta pari L'avversario avrà in mano una carta pari
    Se invece il risultato è dispari L'avversario avrà in mano una carta dispari
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    In aggiornamento
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    In aggiornamento
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    che sciocchezza i fantasmi!!!
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    up
573 replies since 30/5/2007
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